Sono finito sulla casella sbagliata, sono costretto a ritornare al punto di partenza, proprio quando sembrava così vicino l'arrivo. Un tiro di dado, un banale tiro di dado, sarebbe bastato a vincere; ma è uscito l'unico numero che in quel momento era bene che non uscisse. Così mi tocca ripartire da capo. Tanta fatica per nulla, verrebbe da dire; ma taccio, ho bisogno di concentrazione, il silenzio in questo è un mio fedele alleato.
Ripartire da dove? Questa è la domanda a cui devo rispondere. Dall'inizio, dalla casella numero zero; sarebbe la risposta più ovvia. Ma vale la pena ripartire quando le tue speranze di vittoria sono diventate così scarse?
Si dovrebbe sperare che anche agli altri succeda la stessa cosa, che ripartano anche loro da zero, o che ti capiti di finire sempre sulle caselle con l'oca, per velocizzare notevolmente la tua rincorsa. Mi affiderò all'oca e al dado per riuscire nella mia rimonta. Lo sai bene che le vittoria in rimonta sono le vittorie più belle, quelle più inaspettate, quelle più volute.
Però non è poi così male ripercorrere la strada già percorsa, perché ogni casella e un ricordo che ti torna alla mente, la possibilità di ritrovare qualcosa che si era perso per strada; un particolare sfuggito, che arricchisce il ricordo. Un po' come ritornare indietro nel tempo, anche se i tempi sono cambiati, e ritrovare quel desiderio di vincere, quel desiderio di vivere, che avevi un po' perso.
Mi ritorna così alla mente quel pensiero, quel pensiero che avevo quando ho iniziato a giocare... che la vita sia come un grande gioco dell'oca, che arrivare all'arrivo con il minimo numero di lanci del dado sia la massima aspirazione, ciò che rende la vita perfetta. Una vita senza infamia.
Solo che adesso quel pensiero è un po' mutato, adesso penso che non mi dispiace affatto non essere riuscito a vincere; perché una vita perfetta potrà pure riempirti di gloria, ma una vita senza sofferenze è una vita senza particolari ricordi, un filare così liscio che tutto scivola e nulla rimane. Nulla da raccontare.
Ho iniziato ad apprezzare quindi la ruvidezza delle sofferenze, delle delusioni e delle sconfitte, la fatica del dover riniziare da capo; per poi così dire che io da qui ci son già passato, io qui... ho sperato di vincere... rischiato di vincere... ma non ho vinto.
Ben venga ricominciare. FINE