domenica 22 febbraio 2015

022 Ti chiederai il perché

Ti chiederai il perché 
il freddo della notte
punge sulla pelle
si annida nelle ossa

Ti chiederai il perché
del perdersi nei sogni
molto svanirà
ben poco diventerà
ricordo

Ti chiederai il perché
nel buio di una stanza
la paura è più sincera
ci si sente un po' più soli

Ti chiederai il perché
nel freddo della notte
nel ricordo dei tuoi sogni
nel buio di una stanza
altro non fai che cercare
un senso alla tua vita

Cercherai 
un perché 
che ti dia la forza
per affrontare il nuovo giorno
e attenuare le tue inquietudini

Perché fino a quando ci sarà un perché
a cui si cerca una risposta
varrà la pena vivere


FINE

giovedì 19 giugno 2014

021 La strada

Così hai ritrovato la tua strada; l'avevi forse persa? Forse avevi solo deciso di cercare un altro percorso per giungere alla meta, una via più angusta ma più veloce, solo che la pioggia l'ha resa impraticabile, il fango ne ha ostacola l'attraversamento. Così hai deciso di trovare un sentiero che ti riportasse sulla strada maestra e adesso che ci sei rigiunto scorrono liberi i pensieri, leggeri, senza preoccupazioni. Splende di nuovo la luce nei tuo occhi, quegli occhi capaci di illuminare qualsiasi tenebra. Non hai bisogno di guardarti alle spalle, sai che non hai nulla da temere finché seguirai la tua strada.
Cammini cammini e sembri non stancarti mai, il tuo passo è veloce e costante, non è facile seguirti, ma tu non te ne preoccupi; è troppa la strada da fare e meno il tempo per farlo.
Facile è per le persone perdersi, credere che si possa fare a meno di tutto e tutti; ma per te no, tu hai la tua strada da percorrere. Certo non ti importa dove vadano gli altri, se il loro andare li conduce nell'oscurità, nelle tenebre più profonde. Tu hai sempre cercato la luce, la luce di una verità che esiste e ti assiste e a cui tenti di rimanere fedele. Già la fedeltà, che cos'è l'amore se non c'è fedeltà? Che cos'è l'amore se non un cammino verso la verità.
Trovi buffe quelle persone che si riempiono la bocca di parole di cui ignorano il significato. Vanno a zonzo di qua e di là, dicendo ogni volta che è quella la strada giusta, senza sapere nemmeno dove conduce quella strada. Vivono nell'incostanza più totale, non sapendo nemmeno più riconoscere cos'è luce e cos'è oscurità.
Eviti le zavorre che possono rallentare il tuo cammino, ma in linea di massima non ti dispiace avere compagnia. Chi ti vuole seguire è libero di farlo finché lo vorrà, senza nessun obbligo, senza nessuna pretesa.
Liberi volano gli uccelli nell'immensità del cielo, trovando nelle correnti d'aria fedeli alleati. Vagano tra le nuvole, senza preoccuparsi troppo di tutte le preoccupazioni che attanagliano chi non sa volare. Chi non sa volare striscia come serpenti tra mille angosce terrene e dai serpenti verrà avvelenato.
Nelle nuvole tu hai trovato la tua casa, tra le nuvole nessun serpente potrò mai arrivare.
La tua strada è quella che conduce alla tua casa, la tua strada è quella che conduce al cielo. FINE

lunedì 9 dicembre 2013

020 Parentesi

Tra parentesi conserverò ciò che è stato tra noi... messe a conclusione di un periodo concitato della mia vita, per precisarne la causa. Sei stata molto utile. Ho capito tante cose grazie a te. Mi hai aiutato a confermare e rafforzare certe mie convinzioni.
Non eri la persona giusta. Ho cercato di fare in modo che lo diventassi. Ho fallito. Non è detto però che questo sia un male. Probabilmente nemmeno io era la persona giusta per te.
L'amore fa miracoli se solo se ne proteggesse la fiamma. Rende possibile anche l'impossibile.
Finché quella fiamma era accesa mi hai reso felice.
Poi hai deciso di soffiarci su, forse per alimentarla e renderla più grande, ma la fiamma si è spenta. Più hai cercato di renderti desiderabile e soddisfare i miei desideri più hai dimostrato tutta la tua inadeguatezza. La parentesi si è chiusa. FINE

lunedì 28 ottobre 2013

019 Amori consumati

Non è l'incapacità di risolvere, di rimettere tutto in ordine, e nemmeno il guasto di certi meccanismi, che anzi continuano a funzionare perfettamente. Spesso è solo un aspetto superficiale a spingerti a voler cambiare, ad abbandonare ciò a cui ti eri affezionato, ciò che ti aveva reso felice.
Quella sensazione di essere stati usati, quindi consumati, è solo una conseguenza di tutto ciò; ma anche questa sensazione è spesso frivola.
La verità è che vivere ti consuma, più vivi più ti consumi. La verità è che ciò che appare realmente è solo un aspetto che copre il vero valore delle cose.
Bisognerebbe lasciarsi consumare dagli eventi, come roccia che diventa sabbia, così da poter occupare qualsiasi vuoto; così da potersi mischiare al cemento e diventare qualcosa di ben più solido.
Bisogna consumarsi per potersi costruire una qualche felicità. FINE

mercoledì 9 ottobre 2013

018 Il gioco dell'oca

Sono finito sulla casella sbagliata, sono costretto a ritornare al punto di partenza, proprio quando sembrava così vicino l'arrivo. Un tiro di dado, un banale tiro di dado, sarebbe bastato a vincere; ma è uscito l'unico numero che in quel momento era bene che non uscisse. Così mi tocca ripartire da capo. Tanta fatica per nulla, verrebbe da dire; ma taccio, ho bisogno di concentrazione, il silenzio in questo è un mio fedele alleato.
Ripartire da dove? Questa è la domanda a cui devo rispondere. Dall'inizio, dalla casella numero zero; sarebbe la risposta più ovvia. Ma vale la pena ripartire quando le tue speranze di vittoria sono diventate così scarse?
Si dovrebbe sperare che anche agli altri succeda la stessa cosa, che ripartano anche loro da zero, o che ti capiti di finire sempre sulle caselle con l'oca, per velocizzare notevolmente la tua rincorsa. Mi affiderò all'oca e al dado per riuscire nella mia rimonta. Lo sai bene che le vittoria in rimonta sono le vittorie più belle, quelle più inaspettate, quelle più volute.
Però non è poi così male ripercorrere la strada già percorsa, perché ogni casella e un ricordo che ti torna alla mente, la possibilità di ritrovare qualcosa che si era perso per strada; un particolare sfuggito, che arricchisce il ricordo. Un po' come ritornare indietro nel tempo, anche se i tempi sono cambiati, e ritrovare quel desiderio di vincere, quel desiderio di vivere, che avevi un po' perso.
Mi ritorna così alla mente quel pensiero, quel pensiero che avevo quando ho iniziato a giocare... che la vita sia come un grande gioco dell'oca, che arrivare all'arrivo con il minimo numero di lanci del dado sia la massima aspirazione, ciò che rende la vita perfetta. Una vita senza infamia.
Solo che adesso quel pensiero è un po' mutato, adesso penso che non mi dispiace affatto non essere riuscito a vincere; perché una vita perfetta potrà pure riempirti di gloria, ma una vita senza sofferenze è una vita senza particolari ricordi, un filare così liscio che tutto scivola e nulla rimane. Nulla da raccontare.
Ho iniziato ad apprezzare quindi la ruvidezza delle sofferenze, delle delusioni e delle sconfitte, la fatica del dover riniziare da capo; per poi così dire che io da qui ci son già passato, io qui... ho sperato di vincere... rischiato di vincere... ma non ho vinto.
Ben venga ricominciare. FINE

sabato 13 luglio 2013

017 La mia vita da salvare

Eravamo due numeri uno, uno affianco all'altro. Non avevamo bisogno di sommarci perché stando vicini valevamo molto di più. Fin quando c'eri tu. Uno zero si è anteposto a noi. La tua assenza.
Le città han miriadi di strade, ogni strada che l'attraversa abitazioni, ogni abitazione un numero. La città ha miriadi di numeri. La mia città ha miriadi di numeri ma un solo prefisso. Ogni città ha un solo prefisso. Il prefisso è seguito da un numero. Componi tutti quei numeri e magari risponderà qualcuno. Se componi il tuo numero troverai occupato.
Io sono occupato a cercare di capire come si colma un vuoto. Nonostante siano passati anni ancora quel vuoto resta vuoto. Ci sono i ricordi ad occupare quel vuoto.
Il vuoto può essere grande come una città e come le città ha una miriade di strade, ogni strada è un ricordo. Il ricordo di quando quelle strade le percorrevamo insieme.
Sono solo... un'unità adesso.
Ero così orgoglioso di avere più che una musa ispiratrice... di avere un "muso ispiratore". Sono stato fortunato... e come se avessi vinto ai dadi. Ecco perché quel nome. Omaggio e riconoscenza alla mia fortuna.
Il prefisso della mia città siamo noi, io te e la tua assenza. La mia città è un album pieno di ricordi, in quelle strade c'è molto da salvare. Accarezzo le pagine, accarezzo i ricordi.
Finchè questa città esisterà, anche noi continueremo ad esistere. FINE

venerdì 5 luglio 2013

016 Perché innamorarsi

«E così ti ritroverai a dover di nuovo scavalcare il muro, per giungere di nuovo in un giardino... e arrivato nel giardino crederai che tutta quella fatica per arrampicarti e saltare non è stata sprecata. Ti sembrerà tutto bellissimo, profumato, pieno di fiori, piante e alberi incantevoli. Correrai a destra e manca per l'impazienza di conoscere ogni centimetro di quel luogo meraviglioso. Ti sentirai felice e vivo come non mai, immerso completamente nella natura; finché la stanchezza non inizierà a farsi sentire... e con la stanchezza arriverà la notte. Tutti quei colori, quelle forme, quei contorni verranno oscurati. Anche l'aria avrà un altro odore. Con la notte arriverà la paura. Non vedendo altro che buio avrai paura di alzarti e muoverti, correndo il rischio di cadere. Ti sentirai solo. Ti accorgerai di quanto possa essere fredda la notte. Non riuscirai a prender sonno, strani rumori non faranno che terrorizzarti sempre di più. L'indomani sarai ancora più stanco... e tutto quello che il giorno prima ti sembrava così incantevole inizierà a mostrarti i suoi difetti. Rami spezzati, fiori calpestati, frutti marciti e buche, dove purtroppo inciamperai, aumenteranno sempre di più il tuo disagio. Ti farai male, sentirai il dolore; potrai resistere ancora due, forse tre giorni, ma poi sentirai l'irrinunciabile desiderio di scappare dal giardino, di riscavalcare il muro. Credimi, sarà così! Anche se credo che tu già lo sappia... comunque tornato al muro, ormai sfinito, non avrai nemmeno le forze per oltrepassarlo. Ti sentirai prigioniero, prigioniero di quella grande illusione chiamata amore. Forse riuscirai pure ad uscirne, con le ultimissime energie rimaste, ma a che pro tutto ciò?! Le cicatrici... i segni, il dolore provato... quelli... non scompariranno mai. E tu mi dici che vorresti innamorarti di nuovo? Ma si può essere più stupidi?! Pensaci amico mio... pensaci prima di farti male di nuovo. A cosa serve riprovarci?».
Dopo aver ascoltato, rimase un po' a pensarci... forse non aveva tutti i torti il suo amico.... ma poi, svanito quel breve attimo di smarrimento, tornò in se e rispose:
«Perché la vera illusione è credere di poter essere felici rimanendo soli. Ti mancherà sempre qualcosa. Oltrepassare quel muro significa... sì certo affrontare le proprie paure, ma è l'unico modo per potersene liberare. Cosa c'è di più bello di poter vivere senza paure? Ci vuole tanto coraggio, determinazione e desiderio, ma credimi... l'unico luogo dove possa avvenire tutto ciò è proprio quel giardino. L'unica pozione magica che ti possa permettere tutto ciò è l'amore. Il difficile è trovare quella pozione. Uno pensa che basta cercarla... e quando la si trova è già pronta ed imbottigliata. Invece no! Quella pozione la devi fare tu! Devi scoprire tu la ricetta... devi trovare tu il giardino dove è possibile trovare tutti gli ingredienti che ti occorrono. Non importa quante volte fallirai. Io voglio riprovarci... perché innamorarsi è l'unico modo per tentare di essere felici!». FINE